Sono passati ormai quasi due anni esatti dall’inizio della pandemia. Due anni che hanno portato cambiamenti importanti nelle vite di tutti noi. Mascherine e saluti imbarazzanti a parte, ciò che questa pandemia ci ha lasciato è senz’altro la consapevolezza che la tecnologia sarà sempre più parte integrante delle nostre vite.
Ed è per questo che negli ultimi due anni Kinoa non ha smesso di evolversi e di esplorare nuovi orizzonti, giocando un ruolo chiave nella trasformazione digitale di aziende e pubbliche amministrazioni (PA), e fornendo loro un servizio mirato in grado di accompagnarle lungo tutto il percorso.
Ciò che contraddistingue l’intervento di Kinoa è infatti non solo il focus sul risultato finale, ma anche sul metodo di lavoro, un aspetto fondamentale in virtù dell’alto valore sociale dei progetti di cui si occupa l’azienda. L’inclusione dell’utente finale nella progettazione e realizzazione dell’intervento è infatti un aspetto imprescindibile del metodo Kinoa, da sempre improntato sul co-design dell’intera infrastruttura tecnologica.
Parallelamente alla consolidazione del co-design come metodo di lavoro, gli ultimi due anni hanno visto il rafforzamento delle due aree di sviluppo dell’azienda: Smart mobility ed Intelligenza Artificiale (IA). Il sistema di navigazione Kimap rimane il fiore all’occhiello di Kinoa, grazie anche ad un nuovo aggiornamento ed al brevetto di una tecnologia proprietaria relativa alla raccolta dati, che ha debuttato con l’ultimo aggiornamento dell’applicazione. Sul fronte dell’IA, DESI, SUSI ed EMI sono gli assistenti virtuali sviluppati da Kinoa, in grado di interfacciarsi in modo intelligente con l’utente sul tema della salute pubblica e della tutela al consumatore.
Trasformazione tecnologica significa anche formazione. E la formazione non può prescindere dai giovani. È in quest’ottica che va inquadrato Zyrma, il serious game co-progettato insieme ai ragazzi di alcune scuole fiorentine nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, oppure Cosmonauta Game, che permette di effettuare ricerca tramite una gamification della raccolta dati.
La vera svolta degli ultimi due anni è rappresentata però dalla nascita del master di primo livello in Digital Transformation presso l’Università di Firenze, di cui Kinoa è main partner insieme ad IBM, e che mira a formare figure professionali in grado di guidare in modo consapevole ed efficace i processi di trasformazione all’interno di organizzazioni pubbliche e private di ogni tipo.
Il tema delle competenze digitali è stato fatto affiorare prepotentemente dalla pandemia. Questi anni di COVID ci hanno insegnato quanto sia cruciale, se ancora non lo si fosse capito, mettere la tecnologia al servizio del mondo delle imprese e delle istituzioni in un modo tale che essa possa semplificare il lavoro ed abbattere barriere.
Se c’è chi già da tempo aveva scoperto le virtù delle riunioni su Zoom, non si può certo dire lo stesso per tutti. L’Italia si colloca infatti al quartultimo posto nel DESI (Digital Economy and Society Index), il rapporto sullo stato digitale dei paesi UE. Dietro di noi solo Bulgaria, Romania e Grecia. Il tempo potrebbe essere propizio però per ribaltare il trend. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedica ampio spazio alla “rivoluzione digitale”, stanziando più di 40 miliardi di euro (il 21,5% dell’intero importo del PNRR). Saremo in grado di cogliere l’occasione?